Capodanno in Marocco

Capodanno in Marocco 

Capodanno in Marocco: Sul finire dell’anno, quando ci si appresta a celebrare le festività comandate con i propri cari al caldo del focolare domestico, c’è qualcuno che, invece, preferisce affrontare la strada lontano da casa, magari imbarcandosi alla scoperta di nuove rotte se non, addirittura, di nuovi continenti.

Questo è ciò che offre l’esperienza ultra decennale di Massimo Tumminello, mente e braccio di 77Roads.

La proposta di trascorrere il Capodanno in Marocco, volando comodamente a Marrakech, ritirare il proprio mezzo (trasportato dall’Italia) e partire in tutta tranquillità, viene raccolta da una ventina di persone, provenienti da Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia, Marche e Lazio: lo si potrebbe definire, non a torto, un gruppo eterogeneo.

Il percorso del tour si sviluppa in senso antiorario: una volta lasciata Marrakech si muove verso ovest, toccando la costa atlantica a Essaouira, ex colonia portoghese cinta da mura e ornata da un caratteristico porto, dove si svolge un colorato e vociante mercato del pesce.

Continuando verso sud, la N1 offre sinuosi saliscendi tra i rilievi delle propaggini occidentali dell’Alto Atlante che si tuffano nell’oceano.

Lasciata la costa ad Agadir, si prosegue verso l’interno, raggiungendo Taroudant dove, tra le fronde di un palmeto, si cela il Riad le Jasmin, la destinazione del primo giorno di viaggio.

Il cielo è terso, la temperatura frizzante, e tutti sono pronti per affrontare di nuovo la strada.

Il menu del giorno prevede di risalire l’Anti Atlante fino a Igherm, per poi addentrarsi lungo una solitaria e scenografica strada fino a Tafraoute e proseguire alla volta delle affascinanti Gorges de Ait Mansour, tra pareti di rossa arenaria e piccole oasi incastonate nella stretta valle.

Seguendo una rotta sinusoidale, la strada si lancia in una lunga discesa, piena di invitanti curve su cui dare sfogo al piacere della guida in assoluto relax ammirando, a nord, le vette poco imbiancate dell’Alto Atlante. La meta del giorno è il Greenwave, un bucolico eco lodge affacciato direttamente sull’Atlantico, da cui assistere a un caldo e lungo tramonto oceanico.

Il nuovo giorno comincia con una visita alla spiaggia di Legzira, famosa per i suoi archi naturali: occorre dire, per dovere di cronaca, che dei due giganteschi “ponti” solo uno resiste ancora al tempo e agli elementi.

A Sidi Ifni, l’ultima colonia spagnola a passare sotto la corona di Rabat, si imbocca la N12 che punta decisamente a est e che, in circa 900 chilometri, conduce in prossimità delle maestose dune dell’Erg Chebbi, una delle numerose porte del Sahara.

Il paesaggio cambia radicalmente, spogliandosi gradualmente della vegetazione e, in buona parte, della presenza umana. Gli scenari che circondano il nastro d’asfalto sono in grado di competere, per bellezza e suggestività, con le più blasonate Monument Valley o Canyonlands: un privilegio unico, da vivere a cavallo della propria motocicletta senza doversi sobbarcare un viaggio oltre oceano.

Tra le falesie e l’Hammada, il deserto pietroso, si toccano luoghi sperduti come Assa, Icht e Tissnit, o centri come Tata e Zagora, da dove si raggiunge l’ultimo avamposto marocchino prima dell’Algeria: M’Hamid El Ghizlane, luogo deputato per l’ultima cena dell’anno e i relativi festeggiamenti. Come regalo, ci si può concedere una lunga gita, a bordo di comodi fuoristrada, tra le sabbie dell’Erg Chigaga, con tanto di pranzo in tenda ed escursioni.

Da un Erg all’altro, si continua la rotta verso est, per raggiungere le maestose dune dell’Erg Chebbi. Qui, a Merzouga, c’è solo l’imbarazzo della scelta per soddisfare la propria voglia di deserto: dalla statica contemplazione del panorama, alla tradizionale gita in cammello, per finire con una dinamica ed elettrizzante corsa sulla sabbia a bordo di un quad.

Il tempo di salutare il Sahara e si risale in sella, questa volta puntando verso nord-ovest, pronti ad affrontare l’Alto Atlante come si deve.

Per prima cosa ci si infila nella spettacolare Gola del Todra, una profonda spaccatura verticale dove non sempre arrivano i raggi del sole poi, una cinquantina di chilometri più a ovest, si imbocca la strada che da Boulmane du Dadès risale l’omonimo torrente fino agli spettacolari tornanti della strada che si inerpica ulteriormente, verso una forra ombrosa che funge da spartiacque tra la valle e le cime dell’Alto Atlante.

Per concludere al meglio questo tour a Capodanno in Marocco lo staff di 77Roads ha programmato la visita alla Kasbah Taourirt di Ouarzazate e a quella, ancora più suggestiva, di Ait Ben Haddou, set di molti film di successo come Lawrence d’Arabia, James Bond, Il tè nel deserto, Il gladiatore e Games of Thrones, giusto per citarne alcuni.

L’ultima perla di questo tour, ma non la meno importante, è la scalata dell’Alto Atlante, che avviene attraverso i 2.260 metri del Tizi n’Tichka, prima che la N9 si trasformi in un piacevole toboga di curve tra le vette appena imbiancate.

Poi l’arrivo a Marrakech, la consegna delle moto per il rimpatrio e l’ultima sera da spendere visitando la Jmaa el Fna, la piazza dove ogni sera, a partire dal tramonto, va in scena un colorato spettacolo di socialità e vita d’altri tempi, uguale a se stesso ma sempre suggestivo, iconico, ammaliante e assolutamente da non perdere, come giusto commiato di un’esperienza motociclistica non comune, libera da vincoli di convogli limitanti e pregna di emozioni difficili da dimenticare: come ogni viaggio di 77Roads.

Capodanno in Marocco

2 risposte

  1. Un bellissimo Capodanno con un bel gruppo di motociclisti allegri e simpatici e l’organizzazione di Massimo come sempre al Top!!👍🏻

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