Viaggio in moto sulla Via della seta – Samarcanda in moto – Parte II
Viaggio in moto sulla Via della seta – Samarcanda in moto – Parte II: Il clima fresco ci accompagna fino all’ingresso in Turchia…chi viaggia in moto può immaginare il motivo del mio rimarcare continuamente la frescura trovata!
Come previsto, alle frontiere gran ressa!!
In questo periodo i turchi residenti in Germania, tornano in patria per le vacanze estive…. mettiamoci in coda e….aspettiamo pazienti!
Finalmente alle porte dell’Asia!
La magia ed il fascino di Istanbul pensavo non mi sorprendessero più, ed invece…
Il traffico, il brulicare di persone e le tracce degli Imperi che ne hanno fatto il proprio centro di gravità, caratterizzano la città turca in modo inequivocabile.
Anche questa volta, l’hotel scelto da 77roads è perfetto.
Bello, pulito, in pieno centro e con un grande parcheggio per le moto….bravo Max!
Una passeggiata per Sultanhamet e poi fino al Ponte Galàta, da cui la vista arriva fino al ponte che collega la parte europea con quella asiatica della città.
Un paio di Efes, sono un rito da queste parti e poi ancora a passeggio, perdendosi nei cunicoli del suk tra migliaia di tappeti e profumi di spezie.
Comincio a perdere la percezione del tempo, confondo giorni e date, tuttavia i km percorsi non mentono!
Ad oggi, sesto giorno del viaggio i chilometri percorsi sono circa 3.600.
Napoli comincia ad essere davvero lontana ed io sono ormai sull’altopiano dell’Anatolia Centrale, coccolato ancora dai 160 CV della mia KTM e, udite udite, ancora da un clima fresco e secco.
Lascio Istanbul attraversando il Bosforo sul Ponte dell’Europa.
Consulto la carta stradale, imposto il GPS per prendere la strada per Safranbolu.
Importante centro commerciale sin dai tempi antichi, Safranbolu ha un centro storico molto ben conservato, nel quale spicca il caravanserraglio, nel dedalo di viuzze ancora lastricate in pietra. Vado in giro, mi accomodo in un caratteristico “baretto” in centro, sotto una folta vite adornata con bellissime lucerne in vetro colorato…un caffè…ed ancora un altro.
Si riparte ancora, diretti questa volta ad Est, questa tappa, nonostante punti dritto a Sivas, prevede una sosta “obbligata” ad Hattusa, antica capitale dell’Impero Ittita, ci sono già stato due volte, mi fermo per un saluto alla folkloristica guida locale e perché no, per un passaggio ad ammirare ancora una volta i bellissimi siti archeologici.
Sivas…serata quasi gelida che ci invita ad un buon tè nei caratteristici caravanserragli.
Mi rimetto in viaggio di buon’ora… insieme al mio amico Alessandro ci dirigiamo verso Dogubeyazit, ultimo avamposto turco prima dell’ingresso in Iran. Dal nulla, sulla mia sinistra, spunta il maestoso monte Ararat…impressionante! Percorrere gli ultimi km con due litri di benzina nel serbatoio mi ha messo un po’ in agitazione, si viaggia in un affascinante “nulla” praticamente, scarsissima la presenza di distributori lungo questa tappa ed il KTM non ha l’autonomia del mio vecchio GS!!
Arrivo a Dogubeyazit, mi piace!!!
Frenetica cittadina di frontiera, con mille botteghe dove è possibile trovare tutto e di più, c’è un barbiere, è giunto il momento, come in ogni mio viaggio di… togliere via tutta la barba.
Non c’è davvero molto da vedere a Dogubeyazit, ma il palazzo di Ishak Pasha vale la visita se si è in viaggio nella Turchia orientale. La collocazione scenica perfetta in cima ad uno sperone di roccia, la finezza delle decorazioni, la grande estensione delle stanze che lo compongono gli conferiscono un notevole fascino.
Luigi
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