Viaggio in moto sulla Via della seta – Samarcanda in moto – Parte III: Lascio felice la Turchia.
L’ingresso in Iran si rivela più agevole del previsto, certo, l’attesa è lunga ma tutto sommato sono molto ben organizzati. Punto dritto verso Tabriz, conto all’incirca 330km. Conosco la città, ci sono stato cinque anni fa.
Piacevole e movimentata, Tabriz, trova nel parco Goli situato in pieno centro, la zona di ritrovo abitudinaria dei residenti.
Ben poco è rimasto a testimonianza della storia secolare della città, tuttavia Tabriz conserva alcuni luoghi ed edifici antichi di indubbio fascino ed interesse. Fra questi la bella Moschea Blu o “Moschea Kabud” del 1465 e il gran bazar, uno dei più estesi e antichi dell’area mediorientale, spesso citato anche da Marco Polo nelle memorie dei suoi viaggi!!!
Sebbene la situazione politica in Iran sia abbastanza delicata, la gente non tradisce le aspettative ed i ricordi che gelosamente custodisco di questa affascinante terra lo confermano.
In giro c’è sempre aria di festa e tanta serenità.
Gli iraniani sono meravigliosi!
Sistemata la moto, mi organizzo per la cena in un tipico ristorante della zona.
Cinque anni fa non riuscì ad assaggiare le Gheymeh Rizeh e lo Chef che è in me ha reclamato parecchio!!!
Queste “polpette” sono piatto locale originariamente prodotto a Isfahan, preparato con carne, farina di ceci e verdure profumate a foglia verde, tutto aromatizzato con una varietà infinita di spezie!
Le polpette sono spesso chiamate Kalleh Gonjeshki che letteralmente significa, mi dicono gli altri clienti del ristorante, teste di passero.
Provo a farmi dare gli ingredienti, a capire come si preparano, chissà, magari proverò a cucinarle anche io!!!
Trascorsa una piacevole e rilassante serata, rientro in hotel accompagnato da un vento fresco, forse anche troppo!
La tappa che mi aspetta domani è abbastanza lunga, circa 620 km.
Le strade dovrebbe essere decenti, l’unica cosa a preoccuparmi è il traffico che a ridosso delle grandi città è sempre tremendo.
Oggi sono abbastanza stanco e la spalla malconcia, comincia a dare parecchio fastidio.
A letto sfoglio gli appunti preparati prima di partire, ricontrollo il GPS, segno note sul roadbook…
Samarcanda è ancora lontana, ci penso, l’adrenalina risale e con lei anche la spalla sembra andar meglio.
Buona notte.
Teheran mi aspetta!
Luigi