Viaggio in Marocco a Capodanno con 77Roads

Viaggio in Marocco a Capodanno con 77Roads

 

[Marocco a Capodanno – tour in moto organizzato]

 

Uno dei punti di forza di 77Roads è quello di proporre viaggi “Fly & Ride” da effettuarsi con la propria moto. Tra le varie opzioni disponibili c’è anche il Marocco destinazione sud per Capodanno, autentico paradiso per i motociclisti non ché vera e propria porta aperta sull’Africa. In poco più di tre ore di volo si può raggiungere l’aeroporto di Marrakech e con una breve corsa in taxi l’hotel che funge da punto di partenza e di arrivo del tour. A seconda dell’ora di arrivo si può impiegare parte della giornata per visitare la medina, il cuore della città, e l’intrigante Jemaa El-Fnaa, la piazza principale di Marrakech, vera e propria icona fotografica del Paese.

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Poi, il giorno seguente si comincia. La prima tappa ci porta da Marrakech verso sud, alla volta di Tahenaout, da dove la R203 comincia la sua lunga e spettacolare scalata dell’Alto Atlante. Passiamo Asni e Ouirgane mentre la strada prende a contorcersi in mille curve salendo senza fretta nella valle dell’Oued N’Fis.

Dopo 100 chilometri di ascesa raggiungiamo i 2.100 metri del Tizi n’Test, uno dei due famosi passi che attraversano la catena montuosa dell’Alto Atlante; l’altro, il Tizi n’Tichka, lo affronteremo al ritorno.

Dopo il pranzo in vetta comincia la planata, più corta ma assolutamente spettacolare, della R203 nella regione di Souss-Massa dove si trova Taroudant, la nostra destinazione. Ci troviamo nella valle dell’Asif Tifnout, dove grazie alla presenza del fiume omonimo le coltivazioni non mancano, ma una volta che ci si allontana dal corso d’acqua il paesaggio si fa decisamente più arido e pietroso, ma non per questo meno spettacolare, anzi. La valle funge sostanzialmente da spartiacque tra l’Alto Atlante, attraversato il giorno precedente, e l’Anti Atlante, la catena che ci apprestiamo ad affrontare e che funge da confine naturale, insieme alla Valle del Draa, con il Grande Erg occidentale algerino.

Quando comincia a salire, la strada P1723 si trasforma in un infinito parco giochi fatto di curve e saliscendi che entrano nel cuore dell’Anti Atlante attraversando un paesaggio quasi lunare e scarsamente abitato. E quando si incrocia la R106 le cose non cambiano, anzi: la strada si fa più larga e scorrevole ma sempre ricca di belle curve che fendono montagne di roccia rossa.

Tafraout è il centro principale della zona e capita a fagiolo per sorbire un classico tè alla menta prima di imboccare la stradina che conduce alle rocce dipinte, un curioso sito creato nel 1984 dal pittore belga Jean Verame, il quale dipinse gli enormi accumuli granitici di vari colori, sui quali domina il blu.

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Le Gole di Ait Mansour sono un’altra splendida sorpresa di questa zona. La stradina che le attraversa si incunea nella stretta valle tra palme ombrose e piccoli villaggi nella quiete più assoluta.

Una volta usciti dalle gole si procede verso ovest, guidando sempre su strade ricche di curve e di paesaggi mozzafiato. Aglou è una località balneare affacciata sull’Oceano Atlantico, che si costeggia per una quindicina di chilometri prima di raggiungere il lodge che ci ospiterà direttamente sulla spiaggia.

Continuando a scendere lungo la costa atlantica non può mancare una sosta alla spiaggia di Legzira dove, con una breve passeggiata, si può raggiungere il mastodontico e scenografico arco naturale che si tuffa nell’oceano.

Lasciandoci alle spalle l’Atlantico a Sidi Ifni, imbocchiamo la N12 che, tagliando in due il sud del Marocco, arriva dopo circa 900 chilometri a Rissani. Noi la percorriamo tutta, facendo ovviamente delle tappe lungo la strada. Il paesaggio cambia radicalmente, perché siamo ai margini del Sahara e viaggiamo circondati dall’Hammada (il deserto pietroso) e da montagne dalla forma suggestiva, capaci di proiettarci in una dimensione fiabesca. Dopo la tappa a Icht continuiamo lungo la N12 verso ovest toccando Tata, Tissnit e Foum Zguid prima di raggiungere Zagora, in passato punto di arrivo delle carovane transahariane che partivano da Timbuctù (Mali).

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La selvaggia e primordiale bellezza del sud del Marocco si sublima con le continue variazioni cromatiche dei rilievi intorno a noi, che passano dall’ocra al rosso, al giallo e al bruno, per finire all’oro delle immense dune dell’Erg Chebbi quando si raggiunge Merzouga al Tramonto.

Merzouga segna il punto più orientale del nostro viaggio, per cui ci godiamo un’intera giornata di relax, decidendo se fare un’escursione sulle dune in 4×4 oppure optare per la classica gita in cammello.

E il giorno seguente ci si rimette in strada muovendo verso ovest, visitando in sequenza le spettacolari gole del Todra e del Dadès, chiuse tra altissime pareti di roccia e puntellate da piccoli villaggi berberi.

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Da Boulmane du Dadès ci spingiamo verso sud per affrontare i rilievi del Jebel Saghro, la parte più orientale dell’Anti Atlante, anch’essa ricca di paesaggi lunari, dove si trova il Tizi-n-Tazezert che con i suoi 2.308 metri rappresenta il punto più alto di questo viaggio. Una volta raggiunto il centro di Nkob deviamo verso la Valle del Draa che risaliamo fino a Ouarzazate.

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L’ultima tappa del tour ci vede ritornare a Marrakech, ma non prima di aver visitato la superba kasbah di Ait Ben Addou, location utilizzata per moltissime produzioni cinematografiche, ai piedi dell’Alto Atlante. Continuando a salire lungo una stradina tortuosa incrociamo alfine la N9 che in pochi, suggestivi, chilometri ci porta ai 2.260 metri del Tizi n’Tichka. La strada si contorce in una sequenza di invitanti curve che dopo la vetta continuano imperterrite a segnare il paesaggio cominciando la lunga e morbida discesa che, seguendo per un tratto la valle dell’Oued Tichka, ci porta fino alle porte di Marrakech.

Una volta riconsegnate le moto non ci resta che godersi una bella doccia tonificante, cambiarsi d’abito e uscire per assistere allo spettacolo che va in onda ogni sera nella Jemaa El Fnaa, tra una moltitudine di bancarelle, ristorantini, caffè per turisti, incantatori di serpenti ed esibizioni di arte varia; questo è sicuramente il modo migliore per concludere un’avventura motociclistica in una terra ospitale dalle mille sfaccettature culturali e dai paesaggi di una tale e sublime bellezza che difficilmente dimenticheremo.

 

Se ti interessa il nostro tour in Marocco a Capodanno, guarda il programma e le quote QUI

 

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